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~~ il tarocco e altre carte antiche · pagina II · TAROCCHI REGIONALI - I parte Italia
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I tarocchi classici |
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III l'ordinamento dei trionfi |
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IV moderni & insoliti |
pagina V i tarocchi dei Visconti |
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VI Minchiate fiorentine |
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VII il Tarocchino di Mitelli |
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VIII il Tarocco di Mantegna |
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IX il Hofämsterspiel |
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NASCITA DEI TAROCCHI REGIONALI
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relazione geografica degli stili regionali |
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TAROCCO PIEMONTESE (E TAROCCHINO MILANESE)
Fra i tre stili regionali ancora esistenti in Italia, il
tarocco piemontese è probabilmente il tipo più
comune. Contiene le 78 carte tradizionali, così come derivarono dal tarocco di Marsiglia, sebbene le sue illustrazioni appaiano più rustiche, e a doppia figura. |
tarocco piemontese (di Modiano, Italia): il Matto, il Bagatto, il Carro, l'Appeso |
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carte dei semi dal tarocco piemontese: asso di Denari, 2 di Coppe, cavallo di Spade, re di Bastoni |
Quanto forte sia la tradizione del gioco del tarocco in questa zona è testimoniato dall'uso dei semi classici (Denari, Coppe, Spade e Bastoni), laddove il comune mazzo regionale del luogo, le Piemontesi, ha semi francesi (Cuori, Quadri, Fiori e Picche). |
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trionfi dal tarocchino milanese: la Papessa, la Ruota della Fortuna, il Diavolo e il Giudizio |
Oltre al Tarocco Piemontese (che tutti i produttori di carte da gioco in Italia hanno in catalogo), un altro stile che appartiene alla stessa tradizione "occidentale" è quello di Milano: il tarocchino milanese (il termine "tarocchino" qui si riferisce alla forma sottile delle carte), ora prodotto solo da Masenghini come ristampa di una vecchia edizione dello stesso produttore bergamasco, risalente al tardo XIX secolo. Quindi questa varietà andrebbe annoverata fra quelle ormai estinte, quelle cioè che non vengono più utilizzate localmente per il gioco. |
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Il tarocchino milanese è diretto discendente dei molti tarocchi prodotti a Milano nell'800 (fra i quali quello di Gumppenberg che viene mostrato nella pagina I). Le sue carte sono a figura singola, e i trionfi hanno numeri sia romani che arabi, più il nome del soggetto, riportato in basso. |
asso di Denari, fante di Bastoni, asso di Coppe e re di Spade |
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TAROCCO BOLOGNESE
tarocco bolognese (di Dal Negro, Italia); il Bagatto, l'Eremita, il Diavolo, il Sole, il Mondo, il Matto |
Il tarocco bolognese ha 62 carte. Anche questo veniva un
tempo chiamato tarocchino, come quello milanese di cui si è
parlato, in questo caso non per le sue dimensioni sottili ma per il
ridotto numero delle carte. Le carte dei semi hanno l'asso, i valori dal 6 al 10, e le solite quattro figure. I 22 trionfi mostrano alcuni cambiamenti tanto nella gerarchia quanto nel soggetto (cfr. la tabella che segue, e pagina III per una lista comparativa più dettagliata). Il tarocco di Bologna ha conservato molti dettagli originali dalle illustrazioni dei mazzi antichissimi. È anche rimasto refrattario all'uso di riportare nei trionfi il nome di ciascun soggetto, come hanno invece fatto gli stili settentrionali. Comunque è stato il primo tarocco ad introdurre le carte a doppia figura, forse nella seconda metà del XVIII secolo. Più o meno negli stessi anni comparvero su alcuni dei trionfi i rispettivi numeri arabi, quando nella maggior parte degli stili settentrionali erano già stati provvisti di tale valore. La scelta di adottare solo i numeri dal 5 (l'Amore) al 16 (la Stella) si spiega con la particolare struttura della serie nei giochi praticati con questo mazzo, in base alla quale solo alcuni trionfi necessitano di una "conta". |
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CARTA
N° ll l 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 ll ll ll ll ll |
Béghet Murett l'Amàur al Car la Virtò la Giustézzia la Forza la Furtòuna al Rumetta al Traditàur la Mort al Dièvel la Tarr el Strel Lòuna Sàul Mand Anzel Mat |
Bagatto Moretti (4 carte) [1] l'Amore il Carro la Virtù [2] la Giustizia la Forza la Fortuna l'Eremita [3] il Traditore la Morte il Diavolo la Torre [4] la Stella Luna Sole Mondo Angelo Matto |
(secondo l'ordinamento bolognese) la Papessa - l'Imperatrice - l'Imperatore - il Papa gli Amanti il Carro la Temperanza la Giustizia la Forza/Fortezza la Ruota della Fortuna l'Eremita l'Appeso la Morte il Diavolo la Torre le Stelle la Luna il Sole il Mondo il Giudizio il Matto |
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- l - queste carte sono dette i Cuntadur ("i Contatori");
- l - queste carte sono dette el Ràssi ("le Rosse");
- l - questa serie è detta i Taruc ("i Tarocchi");
- l - questa serie è detta la Grànda ("la Grande");
- l - i quattro Mori mantengono tale nome;
- 5 ~ 16 - la serie di trionfi numerati è chiamata Nòmer ed Scavàzz ("Numeri di Scavezzo", dove lo scavezzo, cioè "lo scapicollo, la perdita della testa", è una serie incompleta di tali carte), ma a ciascuno di essi si fa anche riferimento col rispettivo valore numerico.
- [1] - Il nome di questi soggetti, anticamente, era "i Papi"
- [2] - Soggetto anche detto "la Temperanza"
- [3] - Il nome di questo soggetto, anticamente, era "il Vecchio"
- [4] - Il nome di questo soggetto, anticamente, era "la Saetta"
Una caratteristica distintiva di questo stile è la serie di
quattro figure maschili di pari valore che già in epoca antica presero
il posto dei classici trionfi Papessa, Imperatrice, Imperatore e
Papa. Inizialmente chiamati i Papi, circa due secoli dopo la loro denominazione cambiò in i Mori (talora anche detti i Re Mori, o Moretti), a seguito del divieto promulgato nel 1725 da papa Benedetto XIII sull'uso di "il Papa" e "l'Angelo" come soggetti per carte da gioco; quest'ultimo, però, non venne mai cambiato nè rimosso. Nelle edizioni moderne i Mori appaiono come tre figure diverse, di cui una è doppia. |
i Mori (al centro è quello doppio) |
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esempio di carte dei semi dal Tarocco Bolognese: asso e re di Denari, 10 di Coppe, asso di Spade e donna di Bastoni |
Un'edizione di questo tarocco particolarmente adorna, disegnata da
Giovanni Maria Mitelli nel tardo XVII secolo, presentava alcune
innovazioni molto particolari (si veda il Tarocchino
di Mitelli). Le carte regionali di Bologna, il mazzo da 40 chiamato Primiera Bolognese, condivide col Tarocco Bolognese il medesimo stile; tre delle sue quattro figure (non c'è donna) si ritrovano nella Primiera, che però ha l'intera serie di valori dall'1 (asso) al 7. |
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Maggiori informazioni sul Tarocchino bolognese si possono trovare nelle pagine seguenti:
Il Tarocco bolognese di Maurizio Barilli (composizione del mazzo e regole di vari giochi, in italiano)
Accademia del Tarocchino Bolognese (profilo storico e informazioni sul mazzo e sul gioco)
la pagina Ottocento di John McLeod (regole del gioco, in inglese)
TAROCCO SICILIANOIl terzo stile regionale è forse quello meno comune: il tarocco siciliano. Forse originato da quello di Bologna, ha delle interessanti connessioni anche con le minchiate (si veda in proposito la galleria le minchiate fiorentine per maggiori dettagli).
Il tarocco della Sicilia ha 64 carte, le cui dimensioni sono simili a quelle dei comuni mazzi regionali, cioè assai più piccole di qualsiasi altro tarocco.
Ogni seme ha i valori dal 5 al 9, e quattro figure, ma i Denari hanno due carte in più: un asso e un 4; l'asso fu un'aggiunta scaturita dalla sola necessità di poter stampigliare il bollo dell'imposta (ciò che nelle carte italiane avveniva di solito sull'asso di Denari).
Lo stile delle carte dei semi è quello italo-spagnolo, e i complicati motivi incrociati nelle carte di Bastoni fanno anche pensare ad un rapporto con l'antico stile portoghese.
I trionfi sono come al solito 22: vanno dall'1 al 20, con numeri arabi, mentre due carte particolari chiamate Miseria e Fuggitivo sono prive di cifre (si veda pagina III per il loro ordinamento).
I nomi non vengono menzionati, fatta eccezione per la carta Miseria, in cui questo vocabolo appare su un nastro, quasi entrasse a far parte dell'illustrazione.
La maggior parte degli altri soggetti corrisponde a quelli soliti del tarocco, soprattutto vicini a quello di Bologna, ma ve ne sono altri due particolari (descritti più avanti), tre di quelli consueti invece mancano (Papessa, Papa e Diavolo), inoltre si nota anche qualche aggiustamento nell'ordinamento di alcuni trionfi. Fra quest'ultimi, il Mondo ha il numero 19 (nei tarocchi classici questo è solitamente il 21º trionfo), e mostra Atlante che regge il globo terrestre sulle spalle, mentre la Torre è il numero 15 (numero 16 nei mazzi tradizionali) e mostra una costruzione intera, laddove il soggetto classico è solitamente raffigurato come una torre spezzata da un fulmine.
tarocco siciliano, di Modiano (Italy);
Fuggitivo, Amore, il Mondo, Miseria
7 di Denari, fante di Coppe, re di Spade, 8 di Bastoni
la Costanza, la Nave, e la TorreFra i soggetti innovativi, il numero 4 è la Costanza (una carta che appartiene anche alle minchiate ed è inoltre simile a la Filosofia nel Tarocco di Mantegna), mentre il numero 14 raffigura la Nave, un soggetto che ha rimpiazzato il Diavolo: Michael Dummett sostiene (in Game of Tarot) che questa sostituzione fu frutto di un certo disagio che la carta originale causava, essendo ritenuta sgradevole; per la sua sostituzione, anche la Nave fu probabilmente vicariata dal mazzo delle minchiate.
Le carte dei semi del tarocco siciliano sono diverse da quelle delle carte regionali dell'isola, il mazzo chiamato appunto Siciliane, sebbene entrambe condividano lo stesso sistema, quello italo-spagnolo. Le Siciliane hanno figure differenti dal tarocco, e i simboli dei semi sono distribuiti in arrangiamenti meno elaborati. Solo l'asso di Denari è identico in entrambi i mazzi, essendo stato per il tarocco un'aggiunta successiva, come si è già detto.
Nel tarocco siciliano, le carte dei semi dal 2 al 10 hanno un piccolo riquadro alle due estremità nel quale vengono indicati il valore e il seme: per esempio, "5 D" significa 5 Denari, "9 S" vuol dire 9 Spade, ecc.: ciò avrebbe lo stesso valore di un indice, sebbene in questo caso la posizione dei riquadri sia centrale, e non agli angoli.
Un'altra interessante particolarità del mazzo è che tutti e quattro i fanti sono in realtà figure femminili: di ciò si parla anche nelle pagine relative alle minchiate e all'antico Hofämterspiel.
II parte
Svizzera · FranciaIII parte
Germania & Austria · Ungheria
ulteriori riferimenti al tarocco si possono trovare nel sito The Hermitage di Tom Tadfor Little
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